Punti di Interesse - SiciliaInfo


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Duomo di San Giorgio
L'insigne collegiata di San Giorgio (conosciuta anche come Duomo di San Giorgio) è il principale luogo di culto cattolico di Ragusa, uno dei monumenti più importanti della città di Ragusa. Chiesa madre, intitolata al patrono della città, prima del 1693 sorgeva all'estremità est dell'abitato, nei pressi dell'attuale giardino Ibleo, dove si trova ancora il grande portale quattrocentesco, di stile gotico-catalano, unica vestigia rimasta dell'antico tempio. La chiesa fu gravemente danneggiata dal terremoto e restarono in piedi parte della facciata, alcune cappelle e parte della Cappella maggiore, per cui venne costruito un ampio locale adiacente alla navata sinistra del vecchio tempio, in cui poter svolgere le funzioni. Nel secondo quarto del XVIII secolo, si decise di trasferire la chiesa nel sito della vecchia di San Nicola, che fino al XVI secolo era stata la parrocchia dei fedeli di rito greco e successivamente, passata al rito latino, era divenuta "chiesa sacramentale" di San Giorgio.


Palazzo Battaglia
Il palazzo Battaglia è un edificio civile storico di Ragusa, riconosciuto patrimonio dell'UNESCO. Fu distrutto a causa di un disastroso evento sismico e ricostruito a partire dal 1724 su iniziativa del barone Grandonio Battaglia di Torrevecchia. La struttura, a pianta quadrangolare, risale alla prima metà del XVIII secolo, su disegno probabilmente di Rosario Gagliardi. Il palazzo è costituito da un pianterreno e un primo piano separati da un marcapiano in pietra; nel pianterreno si apre l'imponente portale d'ingresso, affiancato da due finestroni, mentre nel superiore piano nobile si trovano tre balconi. Quello centrale è sovrastato dal grande scudo araldico con gli stemmi delle famiglie Battaglia e Giampiccolo. La seconda facciata, prospettante su via Chiaramonte, è caratterizzata da un grande balcone a tribuna raccordato con il sottostante portone d'ingresso da una particolarissima modanatura portante al centro una finestra ovale.



Palazzo La Rocca
Il palazzo La Rocca, situato alle spalle del duomo di San Giorgio, fu costruito intorno al 1765, da quella che era la vecchia dimora della famiglia La Rocca, una famiglia nobiliare presente a Ragusa ai tempi dei Normanni. L’aspetto del palazzo, è caratterizzato da eleganti finiture in stile barocco, da otto balconi con ringhiere in ferro battuto curvato, sorretti da sostegni in pietra pece. Caratteristiche sono le raffigurazioni in pietra scolpita adagiate sotto i balconi; ognuno di esse, rappresenta una figura di sembianze umane, differenti tra loro.



Palazzo Arezzo
Il palazzo Arezzo Trifiletti ha uno stile neoclassico e di struttura estremamente lineare. La dimora fu ricostruita dopo il terremoto che nel 1693 distrusse la città, migliorata nel corso dei decenni ed ultimata a metà del secolo diciannovesimo, acquisendo l’aspetto definitivo che ha ancora oggi. I balconi, posti di fronte al Duomo di San Giorgio, garantiscono un’esperienza unica al visitatore, insieme agli interni lussuosi ed eleganti in stile settecentesco.



Circolo di Conversazione
Il Circolo di conversazione è un palazzo di Ragusa, situato nel quartiere di Ibla, in Piazza del Duomo. Noto anche come Caffè dei cavalieri, un raro esempio di stabile costruito appositamente a tale scopo. L’edificio viene costruito nel 1850 in stile neoclassico dall'aristocrazia cittadina, allo scopo di avere un luogo apposito dove poter conversare e trascorrere il tempo, lontani e isolati dalla gente comune. Il prospetto, che si sviluppa su un solo piano, ha tre porte inquadrate da sei paraste scanalate con capitelli di ordine dorico. Il cornicione, come vuole questo stile, è ornato da triglifi e in corrispondenza delle porte presenta tre bassorilievi con due donne alate che sorreggono una lampada e due sfingi ai lati. Al centro, come coronamento, è infine posta l'insegna dell'edificio, decorata dallo stemma della città, affiancato da due leoni antropomorfi e circondato da una ghirlanda di fiori.


Obsculta - Museo Benedettino
Si tratta di un piccolo ma suggestivo percorso espositivo dentro il Monastero, intorno alla chiesa di san Giuseppe, nel quale si raccontano, attraverso documenti e oggetti, i fatti salienti della storia del monastero e la vita spirituale della comunità monastica che lo abita. Il museo raccoglie testimonianze della vita benedettina, manuali sacri, un prezioso ostensorio, documenti storici presentati grazie ad un sapiente restauro degli ambienti sovrastanti le navate. Lo spazio espositivo è diviso in quattro sezioni: le prime tre dedicate alla storia e alla spiritualità del Monastero, la quarta alla vita quotidiana delle monache benedettine dell’adorazione perpetua del SS. Sacramento che si svolge nell’Ora-Adora et Labora.



Chiesa di San Giuseppe
La chiesa di San Giuseppe è situata a Ragusa Ibla in piazza Pola (l'antica Piazza Maggiore) e sorge sui resti della chiesa di San Tommaso andata completamente distrutta nel terremoto del 1693. L'opera, attribuita a Rosario Gagliardi, rappresenta insieme alla chiesa di San Giorgio, uno dei gioielli del barocco siciliano. La facciata convessa, di stile composito, è suddivisa in tre ordini. Il primo ordine è caratterizzato da quattro colonne e due semipilastri corinzi, un portale con arco semicircolare sovrastato da eleganti sculture e quattro statue che raffigurano Santa Gertrude, Sant'Agostino, San Gregorio e Santa Scolastica. Nel secondo ordine troviamo una finestra al centro, con arco semicircolare sovrastato da sculture, quattro colonne e due semipilastri con sculture ioniche, due volute e due statue raffiguranti San Mauro e San Benedetto. Infine il terzo ordine, nato da un timpano spezzato dell'ordine precedente, presenta tre cellette campanarie con ringhiere panciute arricchite da volute e decorazioni. Sul campanile trovano posto tre campane di cui la prima, che è la più grande, è impreziosita da un San Giuseppe del 1857 mentre le altre sono del 1844.

Giardino Ibleo
Il giardino Ibleo è il più antico dei quattro giardini principali di Ragusa. La villa di Ragusa Ibla fu costruita nel 1858 per iniziativa di alcuni nobili locali e di buona parte del popolo che lavorò gratuitamente per la realizzazione dell'opera. Sorge su uno sperone di roccia che si affaccia sulla vallata dell'Irminio, all'estremità est dell'abitato a circa 385 m s.l.m.; l'ingresso è costituito da un magnifico viale fiancheggiato da numerose palme, è assai ben curato e adornato con panchine ben scolpite, colonne con vasi in pietra scolpiti in forme diverse e una elegante balconata con recinzione in calcare. Imponente al centro della villa il monumento ai caduti della grande guerra. All'interno si trovano la chiesa di San Vincenzo Ferreri, la chiesa di San Giacomo e la chiesa dei Cappuccini. Vicino al giardino, si trovano pure gli scavi archeologici di Ragusa Ibla.


Casa Museo Appiano
Abitazione in stile barocco di un maestro di musica con arazzi fiamminghi, mobili d’antiquariato, opere d’arte, specchi dorati e pianoforte a coda, venne dichiarata nel 2002 patrimonio dell’umanità dall’Unesco. E’ possibile visitarla e partecipare alle degustazioni di prodotti tipici locali.




Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio
La chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio si trova a Ragusa Ibla in piazza della Repubblica, meglio conosciuta come piazza degli Archi (per i ragusani semplicemente l'Archi) a causa degli archi di un acquedotto che sormontavano il quartiere fino al terremoto del 1693, da cui la chiesa uscì indenne. È edificata in stile tardo-barocco con un impianto basilicale a tre navate. Venne edificata su iniziativa della famiglia Mazza nella seconda metà del XVII secolo, dedicata a Tutti i Santi e alle Anime del Purgatorio e aperta al culto il 6 maggio 1658. Fu una delle poche chiese ragusane a resistere al terremoto del 1693, che mise in ginocchio i paesi della val di Noto e che fece crollare anche l'antico duomo di Ragusa Ibla, di cui oggi rimane solo il portale. Nel 1694 divenne chiesa sacramentale, ovvero in cui si potevano amministrare i sacramenti per conto della chiesa di San Giovanni, l'attuale chiesa cattedrale, trasferitasi nel nuovo quartiere in costruzione nella contrada Patro, sopra il convento del Carmine.


Palazzo Cosentini
Palazzo settecentesco arricchito da decorazioni barocche, come mascheroni dai volti grotteschi e deformi. La realizzazione si concluse verso la fine del ‘700 e fa parte anch’esso dei monumenti riconosciuti patrimonio dell’umanità dall’Unesco.



Chiesa Santa Maria dell’Itria
La chiesa di Santa Maria dell'Itria è una chiesa di Ragusa. È del 1391 la prima notizia che si ha del Sovrano Militare Ordine di Malta a Ragusa. Infatti questa chiesa era la suffraganea del priorato dell'ordine Gerosolimitano di Malta, inoltre vi era un ospedale vicino detto il vecchio. Il portale centrale è adornato da motivi di foglie intrecciate, con un finestrone che lo sovrasta, su quelli laterali vi sono due grandi finestre ovali. La visione della facciata per chi sale dalle scale è tutta di sbieco. L'interno è a tre navate divise da dieci colonne di pietra bianca con capitelli corinzi, nei cui echini le foglie di acanto sono sostituite da foglie di mandorlo. Ha cinque altari, il maggiore è sormontato da una tribuna ornatissima realizzata dai Cultraro nel 1743.


Palazzo della Cancelleria
Divenuto di proprietà comunale solo nella metà dell‘800, sede della cancelleria ragusana, il palazzo fu edificato dalla famiglia Nicastro agli inizi del ‘700. L’edificio presenta una raffinata struttura nobiliare del tardo barocco, con balcone e ringhiera panciuta in ferro battuto sulla facciata, anch’esso riconosciuto patrimonio dell’umanità.



Chiesa Santa Maria delle Scale
La chiesa di Santa Maria delle Scale è una chiesa di Ragusa. È posta tra Ragusa Ibla e Ragusa Superiore, al limite tra i due centri. La chiesa sarebbe stata edificata dai monaci cistercensi dell'abbazia di Santa Maria di Roccadia di Lentini, in forme gotiche, nella prima metà del XIII secolo. Dopo il terremoto del 1693 fu ampliata e in gran parte ricostruita in stile barocco. La chiesa è a tre navate e priva di abside. Dell'ingresso centrale originale rimane la parte sinistra del portale. Dalla navata centrale si possono notare quattro portali che danno sull'antica navata centrale della chiesa originaria. Il primo portale, a destra dell'ingresso, poggia su due colonnine scolpite che si innalzano a formare un arco acuto in stile gotico. Il secondo portale presenta anch'esso un arco acuto in stile gotico, in cima ad esso è presente una figura di Madonna col Bambino. Nell'altare del secondo portale è visibile un gruppo scultoreo rappresentante la Pietà. Il terzo portale presenta la parte inferiore con colonnine in stile gotico e quella superiore con fioroni in stile rinascimentale. Nell'altare corrispondente al terzo altare è visibile una bellissima opera in terracotta del 1538 raffigurante "il Transito della Vergine”. Il Quarto portale presenta un fascio di colonnine che si innalzano fino a formare un arco acuto in stile gotico. Nell'altare del quarto portale si può ammirare un quadro raffigurante la Madonna col Bambino.

Palazzo Zacco
Tra i più bei palazzi del '700 in stile barocco, con ricca decorazione scultorea che spazia da volti grotteschi a raffigurazioni di musici. Originariamente di proprietà del Barone Melfi di Sant’Antonio, fu rilevato alla fine dell’800 dalla famiglia Zacco, dalla quale l’edificio prese il nome attuale.




Cattedrale di San Giovanni Battista
La chiesa, prima del terremoto del 1693, sorgeva nella parte ovest dell'antico abitato di Ragusa sotto le mura del castello medievale, dove oggi si trova la chiesetta di Santa Agnese, edificata sulle sue rovine verso la fine del XVIII secolo. Gravemente danneggiata dal sisma, viene riedificata al centro del nuovo abitato di Ragusa nella contrada del "Patro". Il 15 aprile del 1694 fu posta la prima pietra e la chiesa dopo appena quattro mesi era completa, tanto che il 16 agosto fu aperta al culto con una solenne cerimonia cui presenziarono tutti i maggiorenti della Contea. Il breve tempo occorso per la costruzione indica che si trattava di una piccola chiesa, inadeguata alle esigenze del nuovo quartiere della città in espansione. Nel 1718 si iniziò, quindi, la costruzione nello stesso sito di una chiesa più grande. Due “capimastri” di Acireale, Giuseppe Recupero e Giovanni Arcidiacono, potrebbero aver svolto un ruolo progettuale, e alcuni particolari architettonici dei prospetti della chiesa di San Giovanni sono tipici dei monumenti barocchi dell'area Acese e Catanese, come le caratteristiche paraste bugnate o il monumentale portale maggiore (che presenta notevoli analogie con il portale marmoreo della Cattedrale di Acireale). Vi è anche presente una piazza.

Museo Archeologico Ibleo
Il Museo è ubicato a ridosso dell'asse viario di via Roma in prossimità della testata nord del Ponte Nuovo (Pennavaria). La sede museale, si trova al primo piano del Palazzo Mediterraneo, edificio realizzato negli anni '50 nella zona di espansione della città. In esso ebbe sede tra il 1955 e il 1960 l'Antiquarium, che fu il primo nucleo del museo. Alla fine degli anni '60, il museo assume l'attuale assetto, a seguito di una completa ristrutturazione museografica. Il museo illustra l'archeologia e la storia antica del territorio della provincia di Ragusa, dal neolitico fino alla tarda antichità. Nel territorio tracce di frequentazione in età neolitica sono note vicino Acate, in contrada Pirrone. All'età del bronzo si può attribuire una fitta rete di villaggi capannicoli, presenti oltre che sulle alture anche nelle pianure, tra i fiumi, e nella fascia costiera. Tra questi villaggi si segnala quello di Castiglione che sarà poi di nuovo rioccupato in epoca protoarcaica da indigeni. Particolarmente importanti sono pure i villaggi di Monte Raci e Branco Grande. In periodo greco arcaico l'insediamento più importante del territorio ibleo è Camarina, colonia fondata da Siracusa. Il ruolo della città fu determinante nel processo di acculturazione per i centri indigeni che con essa vennero a contatto, tra i quali Monte Casasia e Castiglione. Al periodo ellenistico risale poi l'insediamento di Scornavacche (Chiaramonte Gulfi) un vero abitato di coroplasti (fabbricatori di oggetti in terracotta). All'epoca tardo antica risale l'abitato di Caucana, importante scalo portuale dove numerosi sono stati i rinvenimenti di testimonianze cristiane.



Riserva Naturale Irminio
L'Irminio (Irminiu in siciliano) è un fiume della Sicilia sud-orientale. Il fiume nasce dal Monte Lauro, principale cima dei Monti Iblei (986 m s.l.m.), che costituiscono la parte montuosa principale del sud est della Sicilia. Il suo percorso, a carattere quasi torrentizio, si sviluppa lungo la provincia di Ragusa per 55 chilometri. Sfocia nel Mar Mediterraneo, in località Torre Giardinelli tra Marina di Ragusa e Donnalucata, nella costa sud della Sicilia dopo avere creato lungo il suo percorso, grazie ad una diga il Lago Santa Rosalia, bacino lacustre artificiale. I suoi affluenti principali sono i torrenti Cava Volpe, Ciaramite, Mastratto, e nei pressi di Ragusa Ibla i torrenti San Leonardo e Santa Domenica. Subito a sud della diga di Santa Rosalia è stata creata una zona lunga 2 km, denominata "Oasi della Trota macrostigma", in cui è vietata la pesca mentre gli ultimi 3 km del percorso del fiume attraversano la Riserva naturale Macchia Foresta del Fiume Irminio.



Lago Santa Rosalia
Il lago Santa Rosalia è un bacino artificiale della Sicilia. È ubicato in una cava tra i Monti Iblei in provincia di Ragusa. Il lago è formato dalle acque del fiume Irminio il cui corso è stato sbarrato da una diga per creare un bacino artificiale a scopo irriguo. Si trova in un contesto naturalistico di grande suggestione con sponde che sono molto frastagliate all'interno di un'area boschiva. Vi nidificano numerose specie di uccelli tra cui il corvo imperiale (Corvus corax), il gheppio (Falco tinnunculus) e il nibbio reale (Milvus milvus). È raggiungibile dalla strada statale 194 che da Ragusa conduce a Giarratana.



Grotta delle Trabacche
Piccola catacomba scavata all’interno della roccia calcarea, probabilmente la sua esistenza risale all’epoca romana, utilizzata ai tempi come luogo di sepoltura. Divenuta famosa, oltre alla storia che lega il posto alla nostra cultura, per essere stato set cinematografico del “Commissario Montalbano”, nota fiction girata principalmente nei luoghi della Val di Noto. All’interno della catacomba, si possono scorgere due sarcofagi al centro della stanza, perimetrati da alcune colonne scavate nella roccia.


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